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Parola d’ordine delle aziende brillanti: rivoluzione continua (ma ben gestita)

Giulio Ardenghi

Le aziende dal futuro brillante favoriscono  la rivoluzione continua: quella tecnologica-digitale e quella di una nuova forza lavoro che mal si adatta al vecchio modo di gestire i ruoli e le vecchie regole.

I lavori più a rischio sono quelli “medi” (da RAL di 35.000€) che scompariranno fra 10 anni.

Una sfida imprenditoriale e manageriale che se vinta, assicura vantaggi competitivi e posizioni dominanti anche nel lungo termine.

Astenersi imprenditori e manager che temono e confondono rivoluzioni ben gestite con il caos.

Alcuni clienti mi hanno invitato a festeggiare i risultati ottenuti nel 2016.

Ho partecipato a gare di go-kart, a soggiorni brevi in SPA, a cene ( cui tendo a sfuggire) a prendere parte a un laser game:

Quest’ultimo mi ha divertito molto. E’ stato organizzato da un’azienda che fa pavimentazioni.  Azienda brillante che ha fatto un anno record di fatturato e margine.

Sto già pensando che porterò la forza vendita di un’altra azienda brillante a Zero Gravity, non appenna il simulatore sarà agibile, per stimolare sia il gioco di squadra sia il superamento della paura di non farcela a raggiungere i target di vendita che con l’azienda stiamo definendo per il 2017.

Mentre mi divertivo, ho avuto modo di parlare con i proprietari, i camerieri, gli addetti alle SPA e con i gestori del laser game di Bergamo.

Mi ha sorpreso scoprire che fossero tutti laureati, giovani e che avevano dovuto inventarsi una professione in quanto o non riuscivano a trovare un posto di lavoro serio o perchè l’azienda in cui erano assunti si era automatizzata o era stata acquistata da un’impresa più grande che aveva proceduto a “ottimizzazioni” di personale.

Uno di loro mi ha detto che lavorava nell’area produzione di un’azienda di mobili e che con le tecniche del web 4.o da 37 addetti erano scesi a 8.

Nelle loro parole non c’era rassegnazione, ma piuttosto la consapevolezza che le tecnologie come la robotica, la cibernetica e

l’intelligenza artificiale (AI)

la realtà virtuale (VR)

:

sono una rivoluzione continua e si  applicano  ora mai anche in ambito PMI: per training tecnico, per insegnare processi di vendita, per l’assistenza tecnica agli installatori, per far vivere ai clienti di una boutique di moda le ultime sfilate, per gestire magazzini, per controllare le catene di montaggio, per il customer care, per la logistica, per l’energia, per i servizi finanziari, per le riparazioni, per i trasporti e toccano già i tecnici di assitenza, i tecnico/commerciali, i tecnici di progettazione  e di prodotto, gli autisti i bancari e non servono  solo per i giochi su playstation, o dal 5 Gennaio 2017, su pc.

Di più, i miei interlocutori erano ben consci che tutte le categorie lavorative tradizionali sono destinate a scomparire per essere rimpiazzate da funzioni che possiamo solo intuire o immaginare oggi. Affrontiamo una rivoluzione continua.

Io aggiungo: come cambierà la mobilità con le automobili?

e con il camion che si guida da solo ?

Cosa faremo nei 45′ + 45′ medi di commuting? guarderemo notizie, chatteremo su device mobili? chi fornirà i contenuti? o faremo colazione e come? con pack già  pre-confezionati? Un grande business miliardario si prospetta.

La vera domanda è se avrai ancora bisogno, soprattutto se vivi in città, di acquistare un’auto. Uber  (& Co.)  sta dilagando in molti Paesi.

Di sicuro chi nasce quast’anno non guiderà mai più un auto. Userà un’automobile che si guida da sola.

Apprendimento approfondito

Cito al gruppo le potenzialità del deep learning (apprendimento approfondito) che è utilizzato per proteggere dalle frodi digitali, per GPU, per auto che si guidano da sole, per sistemi di previsione, per riconoscimento vocale….

Poi, ho saputo che nel paese di montagna di ca 4.000 cittadini dove ho l’abitudine di trascorrere alcuni giorni di relax, a Natale c’erano 1.000 (mille) pacchi Amazon da consegnare. Una rivoluzione.

Amazon “The non stop growth company”

In generale, Amazon ha mandato in crisi non solo le poste italiane, ma anche FedEx. L’azienda di Jeff Bezos è la grande vincitrice dell’ecommerce natalizio (50% di tutte le vendite on line negli USA). Nel 2016 ha consegnato 2 miliardi di pacchi. Un’azienda destinata ad arrivare a una capitalizzazione di 1 trillione di dollari (fonte: G. Russell)

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Mi sono detto che ora mai il futuro, la rivoluzione tecnologica continua, ha raggiunto anche le Prealpi Orobiche e che quindi volevo approfondire l’impatto delle disruptive tecnologies (tecnologie rivoluzionarie) anche nelle aziende mie clienti.

A questo punto ho invitato alcuni clienti, manager e imprenditori di medie aziende brillanti per fare una full immersion nel futuro della rivoluzione costante, che è già presente, convincendoli a staccarsi per un pomeriggio dalle loro attività operative.

Rivoluzione continua

L’obiettivo che ci siamo posti è quello di vedere al di là dell’ombelico e di aggiornarci su situazioni pratiche e applicazioni plausibili per i prossimi anni, così da prepararci a gestire il futuro e non a portarne le conseguenze nefaste.

Lavoratori dimezzati

I lavori nel “manufactoring” sono scomparsi e non ritorneranno in numeri significativi. (f.te Economist)

In un approfondito, recente studio di UBS W. M. si afferma che il 47% delle occupazioni attuali sono a rischio di essere automatizzate entro i prossimi 20 anni.

Ma i job più a rischio sono quelli “medi” (da RAL di 35.000€) che scompariranno fra 10 anni, conveniamo con il mio panel.

Un impiegato medio, un funzionario, scoprirà che il proprio lavoro potrà essere eseguito da una piattaforma sofware intelligente.

Tutto il panorama della forza lavoro sarà soggetto a un rapido mutamento.       I settori che già vivono questa realtà, o vi sono molto vicini, secondo noi sono: il turismo e tutto quanto connesso: esistono già hotel dove alla reception ci sono umanoidi

 Umanoidi al lavoro

O dove nei grandi shopping mall robot ti accompagnano allo scaffale dove trovi ciò che stai cercando, come da Lowe che sta testando robot assitenti alla vendita:

Per non parlare delle banche, dove si calcola ci siano più di 30.000 esuberi.  I primi a sparire saranno i cassieri e poi i consulenti agli investimenti.

Auto che si guidano da sole

I tassiti esiteranno ancora? A Singapore, in alcune città americane come Pittsburgh e a Dubai già si possono prendere taxi senza autista:

Il mio panel si è scaldato e cita anche la robotizzazione con uso di AR nel settore medico:

Robot in medicina e chirurgia

Tutta la diagnostica per immagini sarà basata sulla realtà aumentata. La qualità dell’immagine è basilare per la diagnosi che può essere fatta da una piattaforma software. Ecco un video che spiega come un mini-robot possa essere ingerito per rimuovere oggetti dallo stomaco dei bambini, o portare farmaci in loco:

Inoltre i robots sono giò di casa nei reparti di alcuni ospedali, reparti pediatrici e non solo,  presso gli studi dentistici moderni e come compagni nelle case di riposo per anziani:

Realtà Aumentata

Così anche nelle riparazioni auto il meccanico con le mani sporche di grasso, sarà sostituito:

Nel gruppo d’imprenditori c’è chi possiede alcune concessionarie multimarca ed è tra l’eccitato (risparmio di costi, tempo, scartoffie, manuali) e lo spaventato. Afferma:” Come si ripara un’auto che si guida da sè? o si riparerà da sola con interventi da remoto?” “Serviranno ancora le autofficine?”. Probabilmente no fra qualche anno.

Robot in azienda

La medesima considerazione la fa il proprietario di una grande carpenteria:

Un tema che sta a cuore ai miei interlocutori è la logistica. E qui le nuove tecnologie, la robotizzazione è già una realtà in molte aziende, anche PMI.

Guarda Amazon:

Porto un caso pratico: l’azienda di Taiwan (Foxconn Electronics) che costruisce per Apple, nel 2020 sarà automatizzata nella produzione con conseguenze direttte e sull’indotto che porteranno alla perdita di 1 milione di posti di lavoro (fonte: Futurism).

Questa azienda ha già in uso 30.000 robot e ogni anno è in grado di produrne 10.000 che sostituiscono mano d’opera.

3 esempi di aziende brillanti che hanno adottato la mentalità e le tecnologie della rivoluzione continua

Cito un’azienda della provincia di Bergamo (O.M.) che ha creato una linea di produzione completamente automatizzata e così fa Metalscatola, sempre una media impresa lombarda. Ho visitato Metalscatola e sono rimasto impressionato dal vedere la linea di produzione di bidoni e bidoncini per venici e olii per l’industria, senza addetti.

Anche ML Engraving  è un’azienda brillante che ha sposato la rivoluzione continua nel settore laser: un centro d’eccellenza italiano, invidiato nel mondo, la cui mission è: product innovation e brand elevation per vendere di più.

Hanno capito tutto.

Ma ce nesono molte altre, mi citano i componenti del panel, che sono già su questa strada o hanno piani a breve in tal senso.

Nel settore agricolo e dell’allevamento la robotizzazione per esempio della mungitura è ora mai una realtà consolidata:

L’impresa 4.0 non è solo per i colossi come Siemens, ma anche per brillanti e innovative PMI che hanno un capitale iniziale d’investimento.

I robot non sostituiranno completamente gli umani, in quanto questi sono più flessibili e possono passare da un a mansione o a un’altra. Tuttavia, come già evidenziato le conseguenze sulla forza lavoro saranno dirompenti. Così è.

Internet of Things

Per ultimo parliamo dell’Internet of Things (IoT) che connetterà prodotti/servizi/clienti/aziende/istituzioni e cambierà i processi di acquisto, di decisione, elaborando un numero incredibile di dati.

Già oggi , secondo un rapporto recente di Goldman Sacks  esistono 12 miliardi di devices collegati fra di loro e nel 2020, grazie alla tecnologia 5G, si arriverà a 30 miliardi di “apparecchiature” collegate fra di loro. Questa è un’area su cui il mio panel si scalda perchè ne vede immediate applicazioni:

Problemi: sicurezza e privacy.

Oramai le aziende stanno collegando caldaie, lavatrici, sistemi di sicurezza con lo smartphone del cliente, abbigliamento, strumenti, tutto. Gli esempi portati dal mio panel sono tantissimi e si sorprendono dell’immensa possibiltà di applicazione.

Problema/opportunità: chi in azienda analizzerà gli output di milioni di informazioni e li trasformerà in applicazioni pratiche?

Esperti in analisi statistiche, matematici, in collaborazione con ingegneri e designer saranno il pilatro delle aziende innovative. “L’ innovazione è un processo che non finisce mai; è proprio una rivoluzione continua” chiosa un manager del mio panel.

La vita professionale e privata di noi tutti sarà influenzata dall’IoT, argomento su cui insisto affinchè il mio panel lo faccia proprio:

Decido di non aggiungere altra carne al fuoco: biotecnologia e genomica, nuovi materiali, data storage tier zero, cyber security saranno per un’altra volta.

Stampanti in 3 o 4D, droni, nanotecnologie, cloud storage sono già sullo sfondo.

Credo che per il mio panel sia più che sufficiente aver analizzato le applicazioni menzionate.

I nuovi lavoratori della rivoluzione continua

Stimolo ulteriormente la discussione spostandola sui nuovi  lavoratori della conoscenza

Collaborativi, innovativi, non convenzionali i Millennials costituiranno circa il 70% di tutta la forza lavoro nel 2025

Ecco chi sono i Millenials:

Porto i manager e gli imprenditori del mio workshop a riflettere su un argomento che, come esperto di business coaching efficace  mi sta molto a cuore affrontare: come vanno gestiti i worker X, i millenials? In molte aziende PMI o grandi imprese ci saranno team di lavoro multigenerazionali e questo fatto preoccupa non poco il mio panel. Come gestirli?

I lavoratori di domani hanno valori diversi dalle generazioni precedenti: costruiranno la loro vita in modo alternativo, diversa rispetto ai loro colleghi di ieri che hanno avuto uno stile di vita più “lineare”.

Le carriere stabili in una o due aziende saranno un’antico ricordo legato al passato. Già oggi è così.

Bricolage Living“,  ovvero la costruzione di una vita a moduli senza rimanere fissi in una località, cittadini del mondo virtuale e reale i “worker +” rifiutano il lavoro chiuso entro orari predefiniti e fissi. Lo considerano vecchio, superato e non obbligatorio”(cit. UBS report).

In questo assomiglieranno ai nuovi consumatori:

Le ricerche e le esperienze nelle aziende brillanti dicono che nel prossimo decennio nasceranno tre tipi distinti di lavoratori, tutti accumunati dal crescente desiderio di flessibilità (non come viene intesa dai nostri ministri del Lavoro o dai sindacati). Saranno i cosiddetti  Flexapreneurs, i Culture-hacker (giovani che amano sfidare i limiti dei software) e i Pro-pragmatici.

Con il mio panel stiamo attingendo anche a ricerche che ci aiutino a fare passi avanti e non fermarci “solo” agli aspetti hard che abbiamo esplorato sino ad ora.

Già oggi, come concordiamo con il mio panel, l’emergere della mentalità da Flexapreneur (oso una traduzione in italiano Imprendiflex, in attesa che qualche guru mi corregga) si constata nell’enorme offerta di liberi professionisti free-lance o “on demand”. In nove anni sono cresciuti del 45%, sono 9 milioni in Europa secondo le stime di un’eccellente business school (IPAG).

Questo può permettere alle PMI di attingere ad alte competenze a costi variabili.

Gli Imprediflex (Flexapreneurs) avranno un approccio imprenditoriale al lavoro. Lo faranno in modo flessibile e da dove preferiscono, useranno software digitali super potenti e veloci, saranno ultra connessi  per proporre innovazioni continue ai loro referenti ad ogni momento e da ogni luogo.

Adesso guido il panel dando degli spunti che prendo dalla Singularity University (video originale), l’università americana (logico) dove si affrontano le materie del futuro e dove mi aggiorno ogni anno

e da rapporti freschi freschi che mi arrivano da istituzioni internazionali.

Si affaccia la mondo del lavoro anche la generazione di chi è nato dopo il 1990, la cosiddetta generazione Z,  o culture-hacker, nata con i più moderni software in mano, digitando già in culla. Essi rivoluzioneranno il modo di vedere i prodotti, i servizi  e i processi aziendali.

Come dico io, e lo condivido con gli imprenditori che ora sono più sorpresi di quando parlavamo di innovazione tecnologica, essi si muoveranno, costruiranno, distruggerando, rifaranno senza chiedere il permesso. Si fermeranno solo se qualcuno glielo vieterà esplicitamente. Ovvero, faranno sino a che qualcuno dice loro di no.

I Pro-pragmatici sono degli inguaribili ottimisti. Pensano che tutto sia possibile, quindi costruiscono il lavoro e la vita che vogliono. Nemmeno un alto stipendio può compensare il loro desiderio di crearsi la vita desiderata.

Come conseguenza di tutto questo, si avrà un worker + che ssarà più creativo, più efficiente, più veloce e produttivo, più efficiente nella risoluzione delle esigenze dei clienti  perchè supportato dalla tecnologia. L’eccellenza della prestazione sarà un gioco, una sfida infinita e accettata.

Un po’ provato, il mio panel condivide che la tecnologia, le infrastrutture, l’esercizio della leadership (mi aspetto l’uscita di un libro su Leadership per worker+) vanno completamente rivisitate.

I worker+ sono più sensibili all’etica imprenditoriale, allo sviluppo sostenibile, alla qualità di vita, ai valori e all’ambiente aziendale che allo stipendio.

La nuova leadership dovrà adeguarsi sia per attrarre che per trattenere e gestire i talenti freschi pronti alla missione di migliorare il mondo e, di conseguenza, i conti dell’azienda.

Elon Musk docet

Feed Back del Panel di aziende brillanti

Il mio panel si scatena sulla sintesi del workshop:

Angelo (Termodinamica) se ne esce con una considerazione che mi vede totalmente d’accordo e che va contro la convinzione comune:” Non sono i giovani che non sono pronti per le aziende, ma le nostre aziende che non sono pronte per questi giovani”.

Anche Sabrina (valvole per gasdotti) afferma:” Torno in azienda con la convinzione che ciò che ci serve è un cambiamento culturale, un’apertura alla diversità, un modo nuovo di gestire il personale. Rischiamo se no di dover competere solo sul prezzo e di mangiarci i margini”.

Andrea (semafori e apparecchiature per controllo traffico):” Ero convinto di essere aggiornato sulle nuove tecnologie, ma oggi mi sono reso conto che l’innovazione va più veloce di me e che occorre pensare già alle applicazioni, Giulio ci sentiamo.”

Ornella ( articoli di bellezza):” La selezione di talenti e la loro gestione, questo mi preoccupa un po’. Spero di essere all’altezza di questa rivoluzione. Però voglia di imparare come fare ne ho. Una cosa che farò subito sono gli smart video che usano la realtà aumentata”.

Luigi (ferrotecnica), aggiunge:” Ho appena installato una tagliatrice laser. Mi sembrava di aver compiuto un grande passo nel nuovo. ma ce n’è di strada da fare”.

Luca (concessionarie auto):” Voglio essere pratico (in ogni riunione c’è sempre chi inizia una frase così…chissà cosa vorrà dire, n.d.r.), a me tutto questo spaventa un po’. Il mio business subirà trasformazioni che oggi non riesco a immaginare, ma che sento che sono alla porta. Sono preoccupato per alcuni miei dipendenti.

In realtà è più preoccupato per la sopravvivenza delle sue concessionarie, il body language è chiaro. Lo capisco.

Elena (manager azienda fornitrice di energia green):” Quello che mi impressiona di più, Giulio,  è che sembra che le barriere fra un settore e l’altro non esistano più. Un device nato per velocizzare uno smart game può essere utilizzata in altri campi dall’home security a…tutto, a sistemi interattivi col cliente. La connettività cambierà il modo in cui ci rapportiamo ai nostri interlocutori interni ed esterni all’azienda. Uhaoo che sfida!

Paolo (dirigente azienda produttrice di macchine per radioigrafia):” Come possiamo essere protagonisti di questo cambiamento? Mi spiego, dovremo usare tecnologia e applicazioni realizzate fuori dalle nostre aziende o saremo capaci di inventare noi stessi realizzazioni su misura? Già il nostro settore è cambiato moltissimo, ma in futuro credo che ne vedremo delle belle. Evviva. Ammetto che noi siamo rimasti indietro, alcuni filmati che ci hai fatto vedere mi stimolano a essere più esigente con i miei collaboratori tecnici.”

Leggi cosa dice Simone (macchine per settore tessile):” Ti ringrazio Giulio, sempre pragmatico e si vede che ti sta a cuore il nostro lavoro. Torno a casa con la decisione di accelerare il passaggio della gestione della mia azienda ai miei figli che hanno le competenze e la mentalità giusta per gestire questo nuovo mondo in cui siamo già dentro. Lo vedo guardando la concorrenza straniera che lancia sempre novità. Noi, lo dico in tutta onestà, per stare sul mercato abbiamo dovuto abbassare i margini, ma questo, lo so, non può durare a lungo e mina la continuità dell’azienda. E’ una decisione che non prendo a cuor leggero, ma devo fare un passo indietro e lasciare spazio ai giovani”.

Davide (Sistemi di home security) che ci segue via skype ci dice:” Sì, conosciamo alcune applcazioni e abbiamo intenzione di sostituire la manualistica con sistemi digitali mobili…già abbiamo sistemi collegati al mobile, agli smartphone, ma non basta, dobbiamo aggiornarci anche noi costantemente…..se no sono guai”

Un po’ sbalorditi, ma più consapevoli di ciò che li aspetta, i miei clienti imprenditori e manager tornano, per ora, nelle loro aree di confort con la consapevoleza che ci sono aziende brillanti che creano il (proprio) futuro e altre che ne subiscono le conseguenze, indipendentemente dalle dimensioni del business.

Tutti, ma proporio tutti affermano che faranno un piano a due anni per adeguarsi alla nuova rivoluzione tecnologica. E che partiranno da subito con test nel settore IoT e nel rivedere i processi produttivi.

Conclusioni del workshop: “Parola d’ordine delle aziende brillanti: rivoluzione continua.”

Se da questo articolo sono riuscito a trasmetterti anche solo l’importanza del concetto di rivoluzione continua, ben gestita da manager  preparati a guidarla, allora ho raggiunto il mio scopo. Continuo, infatti, a vedere – con molto dispiacere – aziende che hanno grandissime potenzialità, ma che sono ingessate da convinzioni, paure di perdere il controllo e modi di fare di un’altra epoca, che non lasciano molto spazio ai collaboratori, che chiamano ancora dipendenti.

Consiglio vivamente agli imprenditorie e ai manager di aziende brillanti che vogliono essere protagonisti del proprio futuro di visitare il C.E.S. ( Consumer Electronic Show) che ogni anno (quest’anno si è appena tenuto a Las Vegas) presenta le ultime novità nell’elettronica di consumo. Un investimento che ritorna moltiplicato.

Io mi aspetto di collaborare con aziende brillanti che vogliano essere  accompagnati nella rivoluzione continua e nel fare focus anche su traguardi nuovi: identificare e raddrizzare la vulnerabilità cyber; far crescere la forza lavoro per le sfide cyber e analitiche di domani; stimolare il ritorno sugli investimenti nei big data mettendo gli analisti al lavoro e i loro output in pratica; aiutare imprenditori e manager a usare le analisi per creare un’eccellente relazione col cliente, sviluppare competenze e azioni per gestire diversità e talenti con la mindfulness leadership.

“Committed to shaping the future” (cit. B.A.H.):

Determinati a dar forma al futuro.

Questo è il mantra per i miei clienti nel 2017.

Anch’io che pratico il business coaching efficace devo tenermi aggiornato sulla rivoluzione tecnologica in continua evoluzione che ha un impatto sulle organizzazioni, i lavoratori, le competenze, i processi aziendali, i piani operativi, il metodo di lavoro, i risultati e la leadership.

La mia professionalità è in evoluzione costante: la motivazione dei worker+, dei team con membri dall’età, valori ed esperienze diverse, gli obiettivi di eccellenza nel creare una Cx (Esperienza del consumatore) indimenticabile, il co-design di prodotto col cliente, la rivoluzione nelle reti di vendita e nei canali, la frantumazione delle barriere fra un busines e l’altro, l’analisi dei dati e la loro applicazione, la logistica e la produzione web 4.0, il mobile marketing, la comunicazione e l’interconnettività stanno cambiando l’ecosistema in cui mi trovo a operare.

Voglio continuare a dare risposte pertinenti ai miei clienti e affiancarli nell’applicazione delle più avanzate tecnologie e nella ridefinizione dell’organizzazione aziendale per ottenere risultati veloci, misurabili. Rimanendo flessibili, perchè la rivoluzione è continua.

D’altra parte Darwin l’ha detto:

Sopravvive chi si adatta all’ambiente, non il più forte.

 

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P.S. Ho dovuto usare per questo articolo alcuni video in inglese, in quanto l’Italia non è protagonista di questa rivoluzione continua e anche la letteratura on line è carente o assente del tutto. Anche alcune definizioni non trovano ancora riscontro in italiano.

P.P.S. Per chi è sopravvissuto a questa pragmatica corsa nel futuro prossimo, suggerisco di ascoltare questa intervista al grande imprenditore-visionario Elon Musk.

Per chi desidera approfondire cos’è e quali applicazioni sono legate al Deep Learning, ecco il video del CEO di Nvidia, leader mondiale nel GPU e ora nella tecnologia per le auto che si guidano da sole:

I miei amici medici dell’ospedale San raffaele mi dicono che fra qualche decennio i medici non esisteranno più. Già in chirurgia i robot sono presenti:

La Cyber security è un tema sotto stimato da molte aziende italiane, qui puoi vedere di cosa si tratta in modo semplice:

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Giulio Ardenghi
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