Mindfulness management leadership, 15 passi per diventare il leader migliore

Lavoro gomito a gomito con imprenditori e con manager in qualità di business coach efficace. Il mio compito è di agire come un catalizzatore per processi di cambiamento personali e di sistema. Senza mai dimenticare di integrare gli obiettivi aziendali con quelli personali. I valori propri con quelli dell’azienda.
Mi sono accorto che alcuni manager in gamba, perchè insieme abbiamo raggiunto prestazioni di business da record, a un punto del percorso personale, perdono lo slancio verso l’innovazione. Ritornano nelle aree di confort , benchè nel frattempo si siano modificate; come per distaccarsi, prendere una pausa dal continuo impegno evolutivo e trasformativo. La scusa è quella di rendere più solida la nuova organizzazione, di verificare sul terreno se i nuovi agenti sono allineati con gli obiettivi dell’azienda, con l’imperativo (questo proprio condivisibile) di riscuotere pagamenti dai clienti.
Per fornire un servizio di business coaching efficace ho voluto capire provando su di me se esiste un asintoto allo sviluppo personale/manageriale o se sia questione di valori sottaciuti, ma presenti. Esiste anche il tema della resilienza allo stress dato dall’essere in continuazione motore di spinta e di slancio per la struttura organizzativa.
L’impegno costante verso: gli obiettivi di ricavo e di vendita per unità di misura, di MOL, di incasso, di rotazione stock, di gestione dei clienti, della fdv (forza di vendita) , degli acquisti, di cambi, della differenziazione di prodotto, della diversificazione di mercati, di controllo economico, di efficienza produttiva, di aggiornamento di sitemi (cito casi concreti), di comunicazione on e off line, di gestione delle risorse umane non possa schiantare chi non è un tipo alfa. Soprattutto se non è preso dal furore di realizzare un grande progetto che possa migliorare la vita dell’uomo.
Quindi per capire se è questione di “carattere” o di “metodo”, ho per prima cosa analizzato sia nella pratica che nella scienza quali sono i modelli di comportamento dei miliardari o imprenditori di successo. Per secondo, quali sono le paure di un imprenditore di PMI (ma non solo) a voler “volare”, ad arrivare sino in fondo a quella che, nel rispetto dell’etica e dei valori personali, può essere la meta sopra le altre.
Per capire e sperimentare questo dilemma, mi sono confrontato con i miei Maestri,
imprenditori di successo e coaches internazionali.
Mindfulness Management per manager di successo
I neuroscienziatii, gli economisti, i megaimprenditori, i top manager stanno scoprendo il potenziale del Mindfulness Coaching Efficace che serve a migliorare e di molto sia lo stile di management personale, le competenze di leadership e l’aumento delle performance, ma anche elevare tutta l’azienda a un livello più alto di produttività (con costo per unità prodotta <) in un ecosistema, in un ambiente di lavoro sostenibile e piacevole.
Io desidero essere il primo business coaching efficace in Italia a essere pronto per le richieste di clienti che cercano o la via tradizionale o la via più avanzata.
Di mindulness management non si parla di certo al bar, ma è una tendenza che viaggia velocissima nelle aziende top 500 di Fortune.
Mi arrivano segnali sottili da alcuni miei clienti i quali sebbene facciano un percorso brillante, eccellente, non spiccano il volo. O meglio, eseguono dei decolli e dei voli brevi, ma senza costanza e determinazione. Uno scontro di valori fra il tangibile e l’intangibile, tra l’oggi e il futuro, stress e fatica a scapito di efficienza, lucidità, entusiasmo e leggerezza mentale? Cosa temono? Di cosa hanno paura?
I motivi devono essere profondi: paura della povertà, della vecchiaia, della solitudine? dell’umiliazione sociale? del fallimento?
Uso del tempo
Le persone trasorrono il 23% del proprio tempo a rinvangare il passato, il 43% a immaginarsi il futuro, il 15% a stare nel presente, il resto vaga. Sta di fatto che il 70% del tempo viene impegnato su momenti che non esistono.
Voglio capire e per questo il 27 Dicembre 2014 sono partito per Goa per seguire 2 settimane di ritiro organizzato da un istituto internazionale notissimo, in cui con selezionati compagni, voglio capire se c’è un altro modo per imparare a volare senza abbattere la torre di controllo, senza schiantarsi con l’aereo su case, ecc.
I miei obiettivi per il viaggio erano: un stato emozionale libero da stress, svuotare la mia mente, avere maggiore deliberatezza nelle mie azioni.
Quasi subito scopro che le neuroscienze stanno dando la spiegazioni a tanti stati psicologici che erano sì sperimentali, ma mancavano di supporto scientifico.
Desidero imparare su di me e poi essere in grado di trasmetterlo ai miei clienti una maggiore stabilità emozionale, l’incremento e il mantenimento del focus sul momento attuale, senza farsi prendere dal chiacchiericcio della mente che fa disperdere una sacco d’attenzione e di energia, il distacco da pensieri effimeri, acuire la consapevolezza di ciò che l’istinto, le emozioni, le sensazioni mi rilevano di ciò che è intorno a me. Inoltre, sono noto per la mia creatività geometrica, come posso potenziarla ulteriormente? Liberarmi dai patterns cristallizzati, diventare più empatico e provare più “compassion” ed equanimità verso gli altri e, perchè no, sentire ancora più gioia al lavoro e nella mia vita.
Un bell’obiettivo…di leadership.
I miei clienti di business coaching efficace sono imprenditori o manager e professionisti, quindi il canale d’accesso è il business, sono i risultati pratici, è il coinvolgimento operativo. Senza essere accomodante.
Con il gruppo abbiamo valutato le performance di quelle aziende che già si stanno orientando allo stile di mindfulness management: Procter&Gamble, Apple, Nike, Tesla, Yahoo, Deutsche Bank, Google, (tutte le aziende forniscono spazi interni dedicati al relax, allo yoga e alla meditazione, corsi di rilassamento volti a ridurre lo stress e a creare vantaggi fisici e mentali per le operazioni lavorative…), Tutto avviene rigorosamente nelle ore di lavoro.
Col mio gruppo abbiamo avuto difficoltà a individuare grandi imprese italiane che avessero superato gli stilemi anni ’80 e ’90 e fossero sull’onda degli anni web 3.0.
Sappiamo con sicurezza che grandi gestori di fondi sono invitati a prendersi almeno 2ore di distacco ogni giorno dalle attività correnti, per poi ritrovare fresca concentrazione per prendere decisioni più velocemente e più lucidamente.
La “resa” è aumentata sia in sistematicità che in efficacia, certificata sia dai risultati di borsa che da studi scientifici. Inoltre sono sempre più le aziende della Sylicon Valley e di Main Street che danno un premio extra ai propri collaboratori purchè stiano lontano da qualsiasi device digitale durante il week end, si dedichino alla famigia, a giocare con i figli, a curare il giardino, a fare sport. Nelle loro aziende, tutti gli indicatori sul clima interno, turn over, livello di entusiasmo, produttività, EBITDA, sono aumentati.
Già, ma in Italia dove, a parte alcune eccezioni, siamo schiacciati dal peso degli anni pre web? E non abbiamo ancora completamente capito che i modelli organizzativi e di relazione interaziendali sono cambiati? Qui entra in gioco il business coaching efficace.
Mindfulness a Goa
A Goa, ogni mattina, faccio una meditazione, all’inizio guidata. Il conduttore lancia poi un tema su cui il gruppo rifltte nella maniera più opportuna durante il giorno ( piscine, spiaggia, oceano, sole, ecc) poi di sera si riportano nel gruppo le proprie elaborazioni. Il nostro Maestro poi fa la sintesi. E così fan tutti, praticando, riflettendo e confrontandosi per ben 2 settimane.
Si può riflettere da soli, in gruppo, nuotando, passeggiando….come si vuole.
La chiave, non ostante il mio razionalismo pragmatico, è proprio la meditazione.
Se mi concentro sul tema che voglio affronatre, ad esempio il significato di successo, riesco a vederlo anche in una prospettiva diversa: il piacere di creare un eco-sistema per famiglia, colleghi, amici e Società, visti in un tutt’uno. Una concezione da web 3.0 e in linea con i mega trend del Pianeta.
Il nostro guru è lo svizzero M.W. Noto per tenere corsi anche in California e ad Harvard. Si è formato sui testi storici del mindufulness e dei suoi precursori, oltre a tenere conferenze e assessment presso istituzioni e aziende internazionali.
Il meglio che c’è oggi sulla materia in questione. Ci ha riferito che a Davos, per la prima volta, si è tenuta una sessione di meditazione ai capi del mondo per mostrare la metodologia e la potenza dello strumento. D’altra parte se esiste da migliaia di anni un motivo ci sarà.
Se viene praticata in tutti i Paesi che sono alla conquista economica del Mondo ci sarà una ragione.
Noi in occidente abbiamo preferito tutto quanto è logico, scartando a priori tutto quanto è dionisiaco. In un mondo statico o stabile è perfetto. In un mondo in continua evoluzione molto meno.
Nel management all’avanguardia si è inserito l’aspetto umanistico, mindfulness, per cui il manager o l’imprenditore di successo non viene giudicato per ciò che vale in termini di denaro, ma per ciò che realizza in termini di valore per il proprio ecosistema.
Che tristezza vedere imprenditori e manager ancora legati al tipo di auto che guidano: nemmeno ibrida. E ad altri status legati agli anni ’80. Non hanno capito che il web è una rivoluzione di stili, gusti, comportamenti, relazioni. Sono rimasti là e agiscono a volte d’impeto, di forza, di aggressività per potersi imporre, per far muovere l’azienda. In molte imprese( forse la maggioranza) è ancora l’unico mezzo di gestione valido. Ne ho parlato in dettaglio in un mio recente articolo.
Effetti pratici del corso a Goa
Durante la giornata potevo accedere per chiarimenti e confronti a M.W. e con i due assistenti bravissimi.
Scopro dopo 4/5 giorni di pratica giornaliera della meditazione che:
“We don’t sit in meditation to become good meditators. We sit in meditation so that we’ll be more awake in our lives.” – Pema Chödrön.
Cosa inizio ad imparare:
ponendo l’attenzione sul respiro, riesco a 1) calmare la mente e a non saltare di argomento in argomento come una pallina da ping-pong.
Un mio cliente, direttore generale, ha questa attitudine, non riesce a concentrasi per più di 10′ su un argomento,.Ogni squillo di telefono, e-mail che arriva, persona che vuole un’informazione sono scuse per staccarsi dall’argomento e fare altro. Il lavoro procede, ma a strappi, senza continuità e quindi non con la velocità che si potrebbe avere. Sono rifugi in aree di comfort per chi si sente prossimi all’asintoto delle proprie competenze capacità. Questo modo di lavorare del cervello, o meglio della mente, viene chiamato “the monkey mind” E’ un modo di pensare che blocca l’evoluzione personale. Desidero applicare là dove opportuno l’approccio mindfulness, questa “nuova” tecnica di decision making. Ma voglio padroneggiarla al meglio. La sperimento e l’applico su di me e per me. In quanto , in ogni caso, non voglio, né posso violare il patto etico di rispetto dei valori del cliente…ma forse è solo una questione di metodo.
In un mondo in costante evoluzione, mantenere il 2) focus sul qui e ora, sulla direzione e lo scopo principali, sulle cose essenziali. La distrazione è sempre dietro l’angolo. Per cui prendere certe decisioni diventa pesante, stressante, con negativi effetti anche sulla vita privata. Oltre che sulla qualità della decisione.
Ho trovato una 3) chiarezza di visione più limpida e cristallina, privata degli orpelli inutili. Riesco ad andare al cuore del problema, a vederlo per ciò che è e quindi con maggior capacità di dargli il giusto peso e di trovare una saggia ed efficace soluzione.
Man mano che praticavo, notavo anche 4) sbloccarsi oltre modo la mia creatività (già a buon livello secondo i miei clienti) e la 5) capacità di innovazione.
Ho affrontato un tema (canali di distribuzione ) di un cliente che da tempo mi batteva in testa, ebbene ho trovato una soluzione velocemente, originale, efficace, user friendly e non costosa. Mi è bastato rovesciare l’angolo di prospettiva dal quale osservavo l’ostacolo.
La consapevolezza (mindfulness) aiuta a 6) notare nuove cose.
Il bello è che non sono mai ritornato sulle decisioni prese in questi giorni, vuol dire che la chiarezza di visione dà anche 7) maggiore stabilità e solidità alle scelte che si fanno. Un vizio di molti manager e imprenditori italiani quello di discutere per ore, arrivare a un’apparenza di decisione e poi rimetterla in crisi richiedendo maggiori approfondimenti. L’incertezza in un mondo con caos crescente è inefficienza.
Il mindfull management aiuta a governare il cambiamento costante-
Sento anche che il livello di 8) stress nel prendere decisioni si riduce a livelli minimi, anche perché capisco che con il mindfulness management non si arriva a bilanciare la propria vita professionale con quella privata, ma a 9) integrarle. Entrambe si danno forza. Collaborano e non si contrappongono più. Noto anche che la 10) comunicazione con gli altri membri del gruppo, ma anche con chi ci viene a trovare, diventa più equanime e morbida, senza giudizio. Un aspetto notevole per un management efficace. Si presta più attenzione ai bisogni degli altri, a 11) come dargli una mano, non solo a “cosa” sta dicendo. Mi avvedo anche che quando arriviamo a un tema caldo, elegantemente eleviamo il livello della discussione , diventiamo più 12) esigenti/sfidanti ma senza aggressività. Solo perchgè abbiamo ascoltato meglio gli altri, rispettato le loro opinioni, sentito le loro emozioni.
Una grande arma di empowerement e di leadership.
Ho sperimentato nel lunghissimo, terribile viaggio di rientro con Ethiad (conferme perdute, ritardi, perdita bagagli, bagagli rotti, nessun rimborso) la mia 13) calma, direi flemma, con cui ho affrontato tutta una serie di spiacevolissimi inconvenienti che una volta mi avrebbero forse portato anche a perdere la pazienza. Ero lucidissimo, vigile, attento, ma non ero arrabbiato, né nervoso. Capace di reagire rapido di fronte ad azioni non note.Riuscivo a 14) governare le emozioni in situazioni di stress in contesti collettivi. Riuscivo a 15) staccare il momento del pensiero da quello dell’azione. Evitando la scimmia sulla spalla e reazioni incontrollate, esagerate non volute deliberatamente panico). Ero 100% nel qui e ora, nel 16) presente.
Allora il mindfulness funziona.
Mindfulness nella vita di ogni giorno.
Sì, anche col gruppo di lavoro (amministratore delegato banca, miliardario moda-food, concertista star, ecc.) siamo arrivati alla medesima conclusione, in quanto tutti, anche i più web 1.0 hanno visto risultati su se stessi.
L’impegno ora è continuare a esercitare il mindfulness nella vita di ogni giorno e portarlo nel proprio ambito di lavoro con gradualità, metodo e sistema per migliorare le performance e vivere in un contesto più stimolante, più performante e, perché no, più simpatico.
Praticare la meditazione o concentrazione sul sé durante la giornata.
Io ho impostato sullo smartphone un’app con inner music che ogni ora per 1 minuto mi ricorda di staccarmi da quello che sto facendo o non facendo per riconcentrarmi sul tema della giornata che ho scelto di mattina.
Funziona
Il metodo è applicato anche a Oxford.“The real meditation practice never comes to an end, it’s your life and how you carry yourself in each moment,” da Jon Kabat Zinn
in una conferenza presso Google.
Pragmaticamente io sto applicando l’approccio Mindfulness, all’interno di un percorso di business coaching efficace, a un paio di clienti (il D.G. citato e un’imprenditrice sveglia) e a me stesso.
Funziona, lo ripeto funziona, ma occorre vincere le resistenze al cambiamento, essere costanti nella pratica e non aver paura di volare.
Citazioni sul Mindfulness
Steve Jobs is quoted as saying:
“I began to realize that an intuitive understanding and consciousness was more significant than abstract thinking and intellectual logical analysis… intuition is a very powerful thing, more powerful than intellect, in my opinion. That’s had a big impact on my work.”
Even Albert Einstein said:
“The intuitive mind is a sacred gift and the rational mind is a faithful servant. We have created a society that honors the servant and has forgotten the gift.”
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